Intervista a cura di Piergiovanni Salimbeni binomania.it
D: Quando ha creato Tele Vue Optics Incorporated, nel 1977, avrebbe immaginato di diventare uno dei migliori produttori di ottica a livello mondiale?
R: Ho preparato una presentazione PowerPoint intitolata: “Ringrazio le mie stelle fortunate”. Penso che questo dica tutto. I tuoi lettori possono vederlo, visitando questo link: i-thank-my-lucky-stars, Ma per rispondere alla tua domanda in modo più diretto, posso dire che ho fondato TeleVue per sviluppare inizialmente obiettivi per i sistemi TV di proiezione domestica. Sapendo che avrei voluto ampliare la produzione anche all’ottica astronomica, ho chiamato l’azienda in modo che il nome del brand fosse appropriato sia per i miei immediati progetti televisivi sia per i futuri progetti riguardanti i telescopi astronomici.
Nella mia carriera di progettista ottico, ho avuto la fortuna di aver lavorato a progetti di “performance at all costs” per la NASA e l’esercito americano, nonché a progetti di “cost-savings at all costs” come capo progettista ottico presso la Keystone Camera Company. L’equilibrio tra i due mi è servito tanto, quando ho avviato la mia azienda di ottica commerciale.
Il mio massimo desiderio, all’epoca, era di portare nel mio cortile di osservazione le visioni della “passeggiata spaziale” che avevo sperimentato sviluppando i simulatori Gemini e Apollo LEM della NASA. L’unico modo per riuscirci era trovare un modo per progettare e produrre il mio oculare con un prezzo di vendita abbastanza economico da consentire a molti astrofili di acquistarne uno.
Ho progettato, quindi, il primo oculare “Nagler” nel 1979. Non mi sarei mai aspettato di arrivare dove siamo oggi, ma ringrazio le mie buone stelle, che nel corso degli anni ci sono stati abbastanza astrofili là fuori che hanno continuato ad apprezzare e valutare la nostra “visione” riguardo i rifrattori, gli oculari e gli accessori ottici che davvero spingono i limiti delle prestazioni.

2) C’è un progetto di telescopio/oculare ancora incompiuto e che le è rimasto nel cuore?
R:La cosa migliore per me è lavorare allo sviluppo di nuovi progetti, con la famiglia e i nostri nuovi dipendenti, perché è costantemente stimolante. Quindi, sì, ci sono vari progetti, ma non vengono mai annunciati finché non sono pronti per il mercato.
3) Secondo lei, cosa si deve aspettare un astrofilo che possiede l’NP101, utilizzando l’NP127is? Mi direbbe, gentilmente, di più a riguardo? Perché i telescopi NP dovrebbero essere preferiti rispetto al più classico design a tripletto
R:Dovrebbe semplicemente aspettarsi di più rispetto a tutto ciò che gli è piaciuto utilizzando l’NP101. I modelli 127is e 101is sono telescopi otticamente simili e hanno lo stesso focheggiatore che include un pignone di riduzione 10:1, compensazione dell’inclinazione e un robusto design meccanico. Con la stessa formidabile correzione del colore, la maggiore apertura aumenterà la luminosità e la risoluzione per ottenere più dettagli nelle osservazioni lunari, planetarie e del cielo profondo. A differenza dei progetti che prevedono semplici doppietti e tripletti, i campi inquadrati della serie Nagler-Petzval sono spianati e richiedono solo un semplice correttore di campo dell’obiettivo per l’uso con sensori molto grandi. Con meno massa di vetro nella parte anteriore, si raffreddano più rapidamente dei tripletti e sono molto meno sensibili nell’allineamento ottico grazie a un montaggio più semplice

4) In Italia c’è stato un grande cambiamento nel campo dell’astronomia amatoriale. I giovani astrofili si avvicinano principalmente alla fotografia e non si preoccupano dell’osservazione contemplativa. Qual è la sua opinione a riguardo?
R:Personalmente, seppure io sia molto impressionato dagli attuali risultati fotografici, l’esperienza visiva dal vivo mi entusiasma di più, sull’argomento potete leggere i miei saggi SaturnDay e WhyBeAnAmateurAstronomer.
5) Per quanto riguarda gli oculari grandangolari, pensa di aver già raggiunto i limiti consentiti dall’attuale tecnologia di produzione o ci sono ancora margini di miglioramento? Dovremmo aspettarci qualche nuovo design nel prossimo futuro?
R:Tecnicamente, esiste l’opportunità di progettare oculari con campo visivo apparente più ampio. Con i progressi nei trattamenti, anche sulle superfici cementate, ci sono sempre miglioramenti possibili, ma tanti fattori devono essere bilanciati insieme per realizzare un prodotto valido. Penso che parte di ciò che ci rende “Tele Vue”, ossia il nostro “Ethos”, è che non realizzeremo un prodotto soltanto per dire: “guarda cosa abbiamo fatto”, se questo significa raggiungere dei compromessi in aree che riteniamo importanti per “l’equilibrio” del prodotto complessivo. Alcuni esempi del nostro modus operandi, sono visibili nella limitazione delle lunghezze focali delle serie Ethos, Delos e DeLite rispettivamente a 21 mm, 17,3 mm e 18,2 mm. Andare oltre, avrebbe introdotto la vignettatura oltre ciò che consideriamo il nostro “equilibrio felice”. Come ho accennato in precedenza, non posso parlare di prodotti futuri fino a quando non saranno pronti per il lancio.
6) So che non può anticipare molto, ma provo a chiederle ugualmente se sono previste nuove edizioni limitate, come ad esempio l’oculare commemorativo della missione Apollo 11
R:Sia la missione Apollo 11 che l’oculare Apollo 11 sono stati progetti di cui sono orgoglioso di averne fatto parte. Non abbiamo mai realizzato una versione “Anniversario”, “Commemorativa”, “Speciale” o “Limitata” di nessuno dei nostri prodotti nei nostri oltre 40 anni di esistenza. Tuttavia, non potevo immaginare niente di più appropriato per celebrare il 50° anniversario dello sbarco degli uomini sulla Luna, considerando il suo impatto e la sua ispirazione sulla mia carriera. L’unica condizione per realizzare questo progetto era che doveva essere “un colpo…lunare”. Per noi, questo oculare è stato una missione compiuta! Sebbene non ci saranno più oculari Apollo 11, ogni progetto che fa avanzare l’arte, genera nuove idee. Se puoi imparare dai tuoi errori, perché non imparare anche dai tuoi successi?
7) La maggior parte dei lettori di binomania.it, ama la visione binoculare. Ci sarà un aggiornamento futuro della famosa torretta binoculare Bino-Vue
R:Anche se adoro l’osservazione binoculare e il nostro Bino Vue, purtroppo il nostro fornitore si è ritirato, non aveva alcun interesse a consentirci di proseguire la produzione. Ha deciso di non produrlo piu’, è stata una sua scelta personale e posso comprenderla. Per quanto riguarda un eventuale sostituto del Bino Vue, noi non diciamo mai: “mai”. Tuttavia, molto probabilmente, sino a quando ci saranno prodotti competitivi e di alta qualità, eviteremo di rientrare nel mercato.
8) Sempre più appassionati italiano stanno acquistando i binocoli con prismi angolati che possono utilizzare la maggior parte deli oculari astronomici. Quali oculari TeleVue si sentirebbe di consigliare per la visione binoculare e perché
R:In generale, consiglierei i DeLites, comodi con o senza occhiali, nitidi e contrastati e con 62° di campo apparente. Sebbene siano più pesanti e più grandi, anche i Delos con 72° di campo apparente funzionano molto bene. Se gli occhiali non sono necessari, suggerisco il Panoptic da 24 mm o il Nagler da 16 mm tipo 5 o il Nagler tipo 6 con lunghezze focali appropriate all’utilizzo del binocolo.
9) Alcuni miei amici birdwatchers americani mi hanno confermato di utilizzare i TeleVue TV-76 e TV-85 con profitto. In Italia il birdwatching è ancora agli inizi, ci sono molti più cacciatori e quindi si vendono più cannocchiali. Perché i birdwatchers italiani dovrebbero considerare l’acquisto di un rifrattore Tele Vue?
R:Io chiamo il nostro telescopio TeleVue TV-85 “Riccioli d’oro”. È stato valutato come la “migliore ottica al mondo” dal laboratorio di ornitologia Cornell. Sia il TV-85 che il TV-76 (con tubi Evergreen per gli amanti degli uccelli) sono comodi, versatili, robusti e ottimi strumenti per praticare anche l’astronomia. Anche per i tuoi amici birdwatchers, gli oculari DeLite sono comodi e utili magari da utilizzare con il nostro Fonemate che consente di ottenere fotografie nitide e a “tutto campo” attraverso lo smartphone. https://televue.com/Birdscope
10) Potrebbe dirmi quali sono i telescopi e gli oculari TeleVue più venduti “di sempre” e perché?
R:I telescopi sono facili da riconoscere perché sono serializzati. Il Pronto regna ancora sovrano tra i nostri telescopi piu’ venduti, ma il Tele Vue-85 sta recuperando terreno ed è ancora in produzione. Questi due strumenti ottici hanno colpito nel segno con la loro combinazione di: qualità costruttiva, prestazioni ottiche, portabilità, facilità d’uso, versatilità e prezzo. Per quanto riguarda gli oculari, è difficile da dire perché dovremmo guardare indietro e analizzare oltre 40 anni di vendite! Se dovessi indovinare, direi il Plössl da 32 mm perché è in produzione dal 1982 e si colloca sempre tra i primi cinque nelle vendite annuali.
11) Come spero avrà visto oltre alla recensione del TeleVue NP101, ho appena pubblicato su Binomania.it la video recensione del TeleVue- NP127is. Oltre alle ottime capacità di imaging, ho gradito la correzione del colore da vero apocromatico e la possibilità di raggiungere elevati ingrandimenti. Ho davvero apprezzato la vostra scelta di utilizzare un doppietto 127 ED aperto a F/11 con un doppietto spianatore/riduttore di campo. È solo questa la vera ricetta per le ottime prestazioni di questo telescopio, o il correttore è servito anche per correggere ulteriormente le aberrazioni cromatiche?
R:Grazie per la tua meravigliosa recensione sull’NP101 e per i complimenti relativi al NP127is. Ho lavorato con quel progetto sin dal 1980 e allo sviluppo del nostro primo telescopio, l’MPT (Multi-Purpose Telescope). Per quanto riguarda lo schema ottico, vorrei chiarire questo punto in quanto spesso viene frainteso. Il progetto Petzval va considerato nel suo insieme. I due gruppi non funzioneranno bene indipendentemente l’uno dall’altro. Un’analogia sarebbe come separare un oculare Nagler e chiamare la metà superiore “oculare” e la sezione inferiore “Barlow”. È una semplificazione eccessiva che è semplicemente errata. I gruppi posteriori nei miei progetti sono sempre stati significativamente più avanti del piano focale in modo da avere un effetto preciso su tutte le aberrazioni, incluso il colore. (Felice di averlo citato nella recensione prima della risposta di Nagler – n.d.a)
12) Ricordo con piacere il doppietto Tele Vue 102mm F.8.6 ormai fuori produzione. Potrebbe esserci la possibilità di vedere un “telescopio visivo planetario” prodotto da Tele Vue? Penso che un Tele Vue PL 127 F/9 potrebbe essere un fantastico regalo per gli astrofili che amano le osservazioni lunari e planetarie. Cosa ne pensa?
R:Mi dispiace, mi sono perso ciò che pensavi mancasse nelle prestazioni dei nostri cannocchiali NP. LOL!!! Non vedo davvero alcun vantaggio in un simile cannocchiale rispetto alla versatilità e alle prestazioni della serie di cannocchiali NP. Mentre si potrebbe suggerire che ci sarebbe un vantaggio di prezzo, il che sarebbe vero solo se il mercato per un tale ambito fosse abbastanza grande. Penso che la scomparsa del Tele Vue-102 ci dica tutto ciò che dobbiamo sapere sul mercato.
13) Ora l’ultima domanda che penso piacerà ai lettori di binomania? Utilizza mai il binocolo durante le osservazioni?
R:Certamente, lo utilizzo talvolta per la scansione del cielo prima di “approfondire” con i telescopi e gli oculari e, naturalmente, per il birdwatching.
14) La ringrazio tanto per l’attenzione e il tempo dedicato a me e ai miei lettori. Spero di incontrarla in Italia, in un prossimo futuro.
R:Spero di incontrarti anche io in Italia! Ci sono stato alcune volte e apprezzo la vostra arte, il cibo, l’architettura e la storia. Ho amato soprattutto Roma e Venezia. Inoltre, mia moglie Judi mi ha salvato la vita, mentre stavo indietreggiando per scattarle una foto quando eravamo al livello più alto sulla “Torre di Pisa”. Non mi ero reso conto che, dietro di me, non c’era alcuna ringhiera!
Vorrei anche ringraziare David, mio figlio e presidente di Tele Vue, per aver contribuito molto a questa intervista. Molti potrebbero non rendersi conto che negli ultimi 33 anni ha messo le mani dentro e gli occhi su ogni aspetto di quello che è conosciuto come Tele Vue.
Albert Nagler