Lo scorso anno Konus ha presentato due i visori termici denominati “Flame” (fiamma). Grazie alla collaborazione di UnitronItalia ho potuto testarli per un paio di mesi, traendone varie considerazioni.

Come comprensibile, per “avvistamento “, si cita la capacità del sensore di mostrare la traccia termica dell’auto o del soggetto, senza comprendere di cosa si tratta. Per “riconoscimento” si intende la comprensione dell’avvistamento, mentre con “identificazione” , si descrivono le capacità del visore termico di far comprendere la morfologia del soggetto / oggetto avvistato. Ad esempio, nel settore venatori, o a 23 metri di distanza si distinguerà perfettamente la differenza che sussiste tra un capriolo e un cervo (n.d.a.)

Come riscontrabile nei dati tecnici dichiarati, il Konus Flame 0.6x- 2.4X è  un visore di fascia economica, tuttavia è in grado di scattare fotografie e di riprendere video, grazie alla memoria integrata di 8 GB. È molto compatto e leggero, pesa 250 grammi ed è lungo circa quindici centimetri. Come tutti i visori termici adatti all’utilizzo outdoor è impermeabilizzato ed è in grado di resistere a temperature comprese tra i -20 e i + 55°. La batteria in dotazione è ricaricabile è dura in media 7.5-10 ore in base all’attivazione del sistema WI-FI.

È equipaggiato con un sensore da 160×120 pixel.  Possiede inoltre un pixel pitch di 17μm  NETD: meno di 35mk (@25°c) e un luminoso obiettivo di soli 6.2 mm aperto a F/1. Anche il campo visivo, ovviamente non è elevato come i modelli decisamente più costosi.  Il monitor è un semplice display da 720 pixel che ricevere immagini interpolate dal sensore CMOS.

Articolo completo a cura di Piergiovanni Salimbeni su termicienotturni.it